Rivolta ai soggetti adulti che si trovano in uno stato di disagio, in un momento di crisi, lo riconoscono e sentono il bisogno di farsi supportare per potere uscire dal malessere.
Questo tipo di percorso attinge dalle risorse cognitive e personologiche del soggetto, l’obiettivo è la comprensione e il cambiamento di quei meccanismi interni che ostacolano un vivere sereno, equilibrato e armonico.
Fondamentale è un’autentica motivazione ad uscire da ciò che è per aprirsi a ciò che vorremmo fosse.
Per aiutare un bambino è fondamentale, come prima cosa, conoscere i suoi punti di forza e debolezza, nonché le cause del suo malessere. La psicodiagnosi è un lavoro clinico che ha lo scopo, attraverso colloqui e l’uso di test standardizzati, di comprendere il bambino nella sua globalità.Partendo dagli elementi emersi dai primi incontri si identificheranno gli obiettivi e i mezzi concreti per perseguirli, valutando la possibilità di avviare un percorso di psicoterapia per promuovere il processo di cambiamento.
Il gioco è lo strumento principe del lavoro clinico in età evolutiva. Esso infatti è il canale privilegiato di comunicazione nell’infanzia, e svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo del bambino, che nei momenti ludici ha modo di sperimentare in modo sicuro ruoli, emozioni e affetti.
Il confronto costante con gli adulti di riferimento del bambino è una parte fondamentale del lavoro clinico. Genitori ed insegnanti sono parte essenziale della vita del bambino, divenendo quindi parte attiva del processo cambiamento.
Solo attraverso la conoscenza approfondita delle dinamiche psichiche del bambino infatti è possibile costruire un lavoro clinico su misura per lui.
L’adolescenza è un periodo di transizione e di grandi cambiamenti a livello fisico e psicologico. Di fatto in questa fase l’individuo viene duramente messo alla prova e con lui l’intero sistema familiare. Un percorso di sostegno psicologico può essere utile per ricercare le risorse individuali e sociali adatte a superare questo periodo fondamentale della crescita.
I genitori svolgono nei confronti dei loro figli una funzione fondamentale di accudimento e crescita: è grazie alle proprie figure di riferimento che il bambino sviluppa gradualmente una propria identità, nonché le abilità cognitive, affettive e sociali per vivere armoniosamente nel proprio contesto.
Per tale ragione la funzione genitoriale è caratterizzata da molte complessità e sfide evolutive; in alcuni momento tali difficoltà possono rafforzarsi e generare di conseguenza sofferenza al nucleo famigliare.
Il supporto genitoriale può essere importante, in particolari situazioni di vita familiari, per favorire uno spazio di confronto, riflessione e sostegno per genitori che che hanno figli in difficoltà.
Tale percorso ha quindi lo scopo di sostenere i genitori nella comprensione della loro relazione con il figlio, degli stili educativi e comunicativi. Attraverso il sostegno delle figure genitoriali è possibile aiutare a favorire armonia nell’intero sistema famigliare e promuovere il processo di crescita del bambino.
Cetero oporteat sensibus his eu. Has ex vidisse perpetua, vis partem mollis mandamus at. Ea nam legere mentitum prodesset, no quo lucilius liberavisse, te oratio debitis omittantur eos. Sea ea iusto detracto, ut scripta sapientem suavitate cum, nam deleniti perpetua intellegam an. Ei per officiis detraxit probatus, vim at graecis tincidunt.
La pulsionalità aggressiva appartiene all’essere umano; in ottica evolutiva darwiniana l’aggressività è un’imprescindibile risorsa, motore del vivere e del superamento dei nostri limiti.
Questa pulsione energetica, però, se spropositata si può configurare come una risposta non adattiva e inadeguata che rende complessa e conflittuale la gestione sia delle circostanze stressanti sia delle relazioni. Attacchi di ira, manifestazioni violente verbali o fisiche, danneggiano gravemente chi le mette in atto e chi ne viene investito.
Il percorso terapeutico permette di lavorare sulla gestione della rabbia, su una corretta decodificazione degli eventi e dei vissuti interni, rinforzando la capacità di controllo degli impulsi aggressivi.
Le relazioni sono una parte del vivere fondamentale per l’essere umano; quando qualcosa dentro di noi non funziona, le nostre relazioni saranno le prime a risentirne. È possibile che il muoversi dentro le relazioni sia di per sé una fragilità, che esistano quindi delle ragioni antiche, profonde, individuali, che ci espongono ad un problema nella relazione con l’altro.
È possibile invece che una difficoltà con i nostri “altri significativi” sia conseguenza di un momento critico che non stiamo gestendo al meglio.
Considerata la grande importanza che riveste il nostro mondo relazionale, lavorare per tutelare la rete affettiva e la possibilità di accedere all’altro in modo adeguato è certamente una manovra che garantisce benessere e armonia.
La depressione è un sintomo purtroppo sempre più diffuso: si lega ad un senso profondo di fallimento, di perdita, di qualcosa che non è andato, che non ha funzionato e non può tornare.
La depressione è uno stato di patologia molto complesso che assume forme diverse, che si configura come stati diversi; va analizzato e compreso approfonditamente per poter individuare l’intervento terapeutico più efficace.
Le problematiche d’ansia si sviluppano in età infantile e, se non curate, tendono a persistere anche in età adulta. In alcuni casi le ansie specifiche prendono la forma di una vera e propria fobia, che debilita sempre di più la persona nella sua quotidianità.
L’ansia non è patologica di per sé. Essa di fatti svolge il compito di stimolarci ad affrontare la possibilità di un determinato evento futuro, così da progettare delle azioni e delle alternative. Tuttavia, quando quest’ultima diviene eccessiva e persistente, essa influenza negativamente la vita dell’individuo, portando con sé malessere e sofferenza. L’ansia diviene paralizzante, totalizzante, rinforzandosi nel tempo.
L’ansia può presentarsi generalizzata, caratterizzata da un costante stato di preoccupazione circa differenti ambiti della vita, o specifica, riconducibile a specifiche situazioni circoscritte. Assieme a questi sintomi, spesso l’individuo presenta malesseri corporei. Tachicardia, tensione muscolare, mal di testa e dolori addominali sono alcuni dei sintomi più comuni.
Molte problematiche d’ansia si sviluppano in età infantile e, se non curate, tendono a persistere anche in età adulta. In alcuni casi le ansie specifiche prendono la forma di una vera e propria fobia, che debilita sempre di più la persona nella sua quotidianità.
Nel trattamento dei disturbi d’ansia l’obiettivo è lavorare parallelamente sui sintomi e sulle cause interne che hanno provocato la problematica. Tutto questo ha lo scopo di sostenere la persona nella ridefinizione e promozione di sé stessa in un’ottica di crescita, benessere ed infine di libertà di azione.